Gavoi, domenica 10 maggio 2015
Eccoci, anche quest'anno a raccontare per immagini e parole quello che è successo nella seconda domenica di maggio a Gavoi. Per il quinto anno abbiamo organizzato Gavoi in mountainbike, per il quinto anno ci siamo divertiti e speriamo che anche chi ha partecipato si sia divertito.
Dopo cinque anni era veramente difficile organizzare un giro in zone inesplorate, anche perchè in un lustro si esplora, e tanto. La scelta è stata veramente naturale: abbiamo deciso di girare nei posti in cui stavamo girando ultimamente. Lo scorso autunno e per tutto l'inverno abbiamo girato a Sa Matta, e ci abbiamo lavorato tanto. Quindi questo è lo scenario.
Nuovo giro, nuova corsa. Si pedala a Sa Matta ma è tempo di cambiare. Non si cambia solo per il gusto di farlo, ma il cambiamento è la logica conseguenza delle esperienze vissute. Non si dimentica quello che è stato fatto - di buono e di meno buono - ma si guarda a dei nuovi orizzonti, a degli spazi inesplorati. E' così che nasce un giro che in comune con il passato ha solo poche centinaia di metri, anche se passa proprio a fianco dei vecchi trail e ne condivide il paesaggio ed i profumi. Qualche volta si è contenti e vogliosi di cambiare. Altre volte no. Altre volte se ne farebbe veramente a meno. Come quando a dieci giorni dall'appuntamento qualcuno ti nega il diritto di passare nel suo terreno. Per carità, è un suo diritto, per quanto incomprensibile è un suo diritto. E allora? Beh, allora si è costretti a cambiare strada, letteralmente. Le alternative sembrano una peggio dell'altra ma ormai dobbiamo salire a Chizu 'e Noli perchè tutto parte da li. Si potrebbe salire ad Ollolai, ma la strada che potremmo e dovremmo fare fa urlare le gambe solo al pensiero. Si potrebbe cercare un passaggio poco sopra al vecchio, ma c'è un'infinità di piccoli appezzamenti ed orti, e di conseguenza una miriade di proprietari che dovrebbero concederci il permesso. Fa male la testa solo a pensarci. Però certe volte la soluzione viene inaspettata, portata dalla fortuna. La fortuna di avere nel gruppo un vero segugio delle tracce e dei passaggi, una sorta di bussola umana che anche quando punta al fitto del bosco poi trova l'uscita. La soluzione è li. La conosciamo tutti, ci passiamo attorno da un sacco di tempo, ma nessuno ne vede le potenzialità; nessuno a parte lui. Basta salire dall'altra parte, spostare il baricentro da Bargasola ancora più verso Sa Matta, passare nei terreni di chi già ci ospita - ed acconsente anche questa nuova variante - ed il gioco è fatto. Andiamo a provarla e ci rendiamo conto che è più pedalabile, più panoramica e ci rende la salita più regolare e meno velenosa. Cosa vogliamo di meglio? E mentre ci lavoriamo tanto ed in tanti, continuano ad arrivare a più riprese i no di chi ci ha chiuso la porta. Come se ci fosse bisogno di ripeterlo. Come se uno solo non bastasse.
Il resto è storia.
Storia fatta da oltre duecento persone che si uniscono a noi, che hanno voglia di stare insieme e di divertirsi. Di godere di una bellissima giornata di maggio nel migliore dei modi: all'aria aperta. Storia fatta da facce conosciute e da facce nuove, che vediamo quest'anno per la prima volta ma che speriamo di rivedere in futuro.
Dobbiamo doverosamente ringraziare tutti coloro che ci hanno aiutato - sperando di non scordare nessuno - partendo dai proprietari dei terreni che ci accolgono a braccia aperte e che si fidano di noi, che danno spazio alla nostra passione; l'ENEL per averci aperto anche quest'anno la diga di Gusana ed averci permesso di attraversarla, l'Ente Foreste che ci ha permesso di passare nei cantieri forestali che circondano il lago, gli amici della Prociv che ci hanno aiutato nell'organizzazione del trekking, e poi tutti i soci che hanno lavorato per la riuscita della manifestazione. Vogliamo ringraziare anche mogli, fidanzate, compagne, famiglie ed amici che ci hanno aiutato, supportato e sopportato in queste settimane di lavoro.
Naturalmente dobbiamo ringraziare tutti coloro che hanno partecipato, perchè senza di loro non sarebbe la stessa cosa...
Ci vediamo l'otto maggio duemilasedici!