Sabato 29 dicembre 2012
In tutto questo periodo di feste l’attività sui pedali è proseguita, e sabato, come da tradizione, c’è l’uscita delle due e mezzo. Un po’ per la giornata soleggiata e mite, un po’ come conseguenza di pranzi e cene che ormai non si contano più, siamo un gruppetto numeroso e tutti abbiamo voglia di pedalare.
La direzione è Pisanu Mele, perché è li che stiamo lavorando in questo periodo. E’ sempre un piacere pedalare in quella zona e poi godere della vista dalla cima, in più oggi abbiamo anche una stradina nuova da provare, che solo un paio di noi hanno già visto.
Andiamo e saliamo, saliamo, saliamo. La nuova strada è bella, e anche se è ripida è molto pedalabile. L’unico problema è l’ultimo tratto. arriviamo su e qualcuno dice che ci sono cento metri da spingere, quindi spingiamo. I cento metri più lunghi della storia, anche perché poi - dati alla mano - scopriamo che sono trecentocinquanta!!! Ma a questo punto poco importa, siamo su. Ci perdiamo un po’ in chiacchiere e ci divertiamo - come sempre - a guardarci attorno, riconoscendo montagne, zone e paesi intorno a noi. E’ strano - diciamo - essere alla stessa quota della chiesa di Gonare, che normalmente guardiamo dal basso con soggezione.
E’ ora di muoverci, ci prepariamo alla discesa e si parte. Anche qui c’è un bel tratto nuovo da esplorare e da approfondire. Si tratta di una serie di passaggi molto tecnici su pietre e rocce che richiedono la massima attenzione. Finiamo la discesa e poi via, verso Lodine e l’immancabile tappa a Puddis.
Anche qui abbiamo delle novità, con dei nuovi passaggi che ci portano verso l’attacco dell’ormai noto budello che riporta a Badu Lodine. La nuova variante promette bene, è già stata segnalata e sembra gradita a tutti. Non ci resta che ritornare per sistemarla meglio...
Arriviamo all’attacco della discesa finale, ultime battute e poi via, si scende in fila indiana stando attenti a lasciare sufficiente spazio da chi ci precede, per evitare spiacevoli inconvenienti in caso di cadute o stop, e per avere la tranquillità della strada libera davanti a noi. E’ subito chiaro però che ci sono delle differenze, dei cambiamenti. Nel single ci sono segni evidenti del passaggio delle moto, gli amici enduristi sono recentemente passati da qui. Ok, lo sappiamo e ci regoliamo di conseguenza, sapendo che il fondo sarà diverso dal solito. Questo tratto è una palestra permanente, e ad ogni discesa si migliora. E’ proprio vero che non si finisce mai di imparare.
Facciamo l’ultimo tratto di strada e siamo in paese, non ci resta che risalire e fare una sosta tutti insieme, a chiacchierare al caldo del bar...